cm. 21,5 x 14,5, pp. 246, brossura, in ottime condizioni.
Il termine «dittatura» – lo ricorda Claude Nicolet nell’introduzione – è uno dei più interessanti tra quelli del vocabolario politico dell’antichità, ed è oggetto di incessanti controversie storiografiche. Concetto chiave che persiste nel pensiero politico moderno, esso invita ad approfondire il rapporto che si instaura tra passato e presente, tra le istituzioni antiche e quelle che nascono dalle rivoluzioni dell’età contemporanea. L’interesse per lo studio della società romana non è secondario in Rousseau, nei giacobini francesi, tra i rivoluzionari dell’indipendenza ispano-americana o in Lenin. «Tutti costoro – scrive Pierangelo Catalano – pur all’interno di orientamenti politici diversissimi e in situazioni storiche assai differenti, trovarono nel diritto pubblico romano uno stimolo per disegnare modelli di un superamento dei rapporti politici e sociali esistenti.» Il libro raccoglie materiali dei seminari di studio organizzati intorno a questi temi dal Gruppo di ricerca sulla diffusione del diritto romano presso l’Università di Sassari.