cm. 24 x 30,5, pp. 160, copertina rigida, in ottime condizioni.
Un tratto essenziale e istintivo caratterizza la nuova maniera della pittrice Nora Carella, che dai primi anni Duemila, con inesauribile linfa creativa, si è dedicata esclusivamente alle vedute d’acqua con particolare riferimento alla laguna di Venezia e al tema della natura morta di vetri e di fiori. Lo stesso tratto, rapido e immediato, che la rese famosa dagli anni Settanta in poi come ritrattista non solo in Europa, ma anche negli Stati Uniti e nel Medio Oriente, da quando ci vedeva un po’ meno, l’artista lo ha impiegato per narrare atmosfere sfumate e dense, paesaggi d’acqua o nature morte, in cui, da qualche tempo, è comparsa anche un’inedita, affascinante maniera nera Leggere e sapienti velature, rese magistralmente attraverso l’amata tecnica dell’olio su tela, donano trasparenza e profondità ai suoi lavori, che continuano ad attrarre il fruitore anche per la capacità da parte della Carella, attiva fino a poco tempo prima di morire, di rinnovarsi con creatività e freschezza, traendo spesso ancora ispirazione dai suoi frequenti viaggi in Europa e nel mondo, di cui ha saputo trasmetterci, attraverso la pittura, luci ed emozioni La nuova maniera espressiva. testimoniata nei lavori più recenti, ha raggiunto nelle ultime tele un livello più accentuato nella rarefazione dell’immagine e nella visualizzazione del sogno. Suoi, sia nelle vedute lacustri che in quelle di Venezia e della laguna nonché di Hammamet e di altri itinerari di viaggio, sono stati i modi dell’impressionismo, reinterpretati attraverso una maggiore sintesi che è scivolata con levità verso la più decisa e intensa dinamicità del tratto neo-impressionista, legandosi per altro al linguaggio neoromantico, una tra le tendenze più frequentate del lessico artistico contemporaneo.