2 voll., cm. 19,5 x 12,5, pp. 672, brossura, in ottime condizioni.
Galvano è una delle figure più affascinanti e per alcuni versi più misteriose tra i cavalieri della Tavola Rotonda. Nipote prediletto del grande Artù e suo primo cavaliere, Galvano è il vero sostegno della corte, il beniamino di ogni dama, il primo eroe della ricerca del Graal ed ha anche lo straordinario privilegio di vedere le sue forze crescere a seconda del moto del sole.
Dal momento in cui irrompe sulla scena letteraria europea, nel XII secolo, diventa subito popolarissimo tra gli autori medievali, che per oltre quattrocento anni narrano in versi e in prosa, in quasi tutte le lingue dell’Europa Occidentale, le sue avventure cavalleresche e i molti, forse troppi, amori; i successi e i fallimenti nella ricerca del Graal; l’amicizia per Lancillotto del Lago e l’odio implacabile che porta alla rovina la Tavola Rotonda, dopo che l’amico gli ha ucciso i fratelli per liberare dall’rogo l’amata Ginevra.
È difficile nominare un solo romanzo arturiano in cui Galvano non compaia, talvolta con un ruolo più rilevante di quello del protagonista dichiarato. Tuttavia il suo ritratto non rimane costante, ma cambia e si evolve seguendo l’arco di una straordinaria parabola: da modello di prodezza e di cortesia a effigie del cavaliere invidioso e codardo, e il peggiore dei traditori. Le mutevoli fortune di Galvano accompagnano l’ascesa e la caduta del mondo arturiano.