cm. 24 x 17, pp. 296, brossura, in ottime condizioni.
Prefazione
Ho poco da dire sul libro. Essendomi sottratto all’insistenza di chi suggeriva una prefazione qualificante, non mi restano che alcune considerazioni.
Diversi dei fatti riferiti mi banno coinvolto direttamente, per cui erano scontate talune riflessioni che traducono pensieri e stati d’animo attraversati in quei lontani frangenti. L’analisi storica costituisce l’ossatura. Il succo è l’interpretazione degli avvenimenti politici che hanno coinvolto Trieste dal settembre 1943 al novembre 1953.
Lungo questo percorso, rivissuto più che rivisitato, è proba bile che sia incorso in qualche atteggiamento polemico. Se è così, mi si perdoni, e si faccia grazia alla natura mia propria di tosca no, purtroppo aggravata dal mestieraccio della politica. Ma detto questo, lontano da me ogni intendimento di impartire lezioni di storia.
Ho cercato di dipanare gli avvenimenti con obiettività. Se qualcuno, più esigente, dirà che questa è la mia verità, sarò ugualmente appagato, perché una cosa è certa: non ho mai mancato di essere sincero con me stesso.
Trieste è protagonista del suo destino, vissuto in un momento tra i più difficili nella storia. In quello scorcio di tempo, la città fu sicuramente uno dei punti caldi della politica internazionale. Questa parentesi, ricca di avvenimenti, è racchiusa in sei capitoli: dal drammatico spaccato dell’8 settembre 1943, riportato all’attenzione del lettore attraverso la trasposizione storica di un docu mento giuridico, alle giornate dolorose vissute da Trieste nei primi giorni del novembre 1953.