cm. 18 x 10, pp. 136, brossura, in ottime condizioni.
Il dibattito che ha investito il movimento operaio occidentale – «eurocomunismo», nozione di «dittatura del proletariato», nesso tra «egemonia» e «pluralismo» – sembra rinviare nei molteplici aspetti al problema del suo rapporto con lo stalinismo. Questione tuttora cruciale per le forze che nell’Occidente capitalistico sono impegnate ad esplorare vie inedite al socialismo, esso si rivela come un nodo ineludibile per determinare gli elementi di “continuità” e i momenti di radicale “rottura” che attraversano la storia del movimento comunista internazionale. In questa Réponse à John Lewis del 1972, Louis Althusser anticipa alcuni temi relativi al quadro teorico e alla posta politica in gioco nel dibattito attuale. Il rifiuto, infatti, di una interpretazione umanistica del marxismo quale fuoruscita dallo stalinismo, che – al pari della sua riduzione economicistica – viene ricondotta alla penetrazione dell’ideologia borghese nel movimento operaio, sembra chiamare in causa il rapporto tra transizione al socialismo e “libertà” nella forma in cui esso si pone, per alcuni aspetti e in alcuni momenti, nel movimento operaio occidentale.