cm. 17 x 12, pp. 280, brossura, in ottime condizioni.
La presente storia vuole essere una storia episodica: non però una serie di fatti aneddotici più o meno seri. Essa vuole essere una fedele esposizione della esperienza partigiana dell’Autore, avente per scopo d’illustrare i sacrifici e i pericoli volontariamente incontrati da italiani di ogni classe ed età per il riscatto e la liberazione della Patria, e dei risultati positivi realizzati da una delle gran di unità partigiane. Storia episodica: cioè narra zione di fatti realmente occorsi, collegati organicamente dal loro susseguirsi temporale e da quella forza morale, rappresentata dalla volontà organizzativa e costruttiva, che tende a creare determinati eventi; racconto in cui l’episodio ha la parte preponderante, poiché è quello che più vivo è rimasto nel ricordo di chi l’ha vissuto, ma che è scaturito tuttavia dal lavoro preparatorio, da felici iniziative o da dolorosi errori.
Chi scrive è un soldato privo di preconcetti politici. L’8 settembre 1943, dopo che la sua unità si sciolse per ordine superiore, tentò di raggiungere la propria famiglia e vi riuscì, sentendo poi, come tanti altri, il profondo smarrimento del momento storico trascorso: da lunghi anni disilluso del fascismo, vedeva ora crollare l’ideale in cui tuttavia aveva creduto. Arrivato a Udine, sua di mora, per qualche tempo si tenne in disparte, non per attendismo, ma perché non intendeva prestare la sua a nessuna delle due parti in causa ugualmente nefaste, in quel momento, alla Patria. Più tardi, quando apprese che uomini liberi, desiderosi di un’Italia rinnovata e purificata, stavano riunendosi e già combattevano per questo ideale, decise di accompagnarsi a loro.
Il lettore non si attenda perciò una polemica di sapore politico, ma piuttosto un racconto di fatti direttamente od indirettamente militari, il cui eventuale breve commento non potrà avere carattere diverso.