cm. 19,5 x 12,5, pp. 206, brossura, in buone condizioni.
Giorgio Amendola risponde, in questa intervista condotta da Renato Nicolai, a tutti i quesiti, anche i più scabrosi, posti dal «rinnovamento del PCI» negli anni 1953-1954, cioè prima del XX Congresso del PCUS e del famoso rapporto Chruščëv, ripercorrendo, con intenti critici e autocritici, gli avvenimenti degli anni cinquanta: la fine drammatica del degasperismo, il vago riformismo di Vanoni, i primi vagiti del «capitalismo maturo», le dure sconfitte sindacali nelle fabbriche e alla Fiat, il drammatico ridimensionamento di Stalin e le ripercussioni che esso ebbe ai vertici e alla base del PCI, motivi incalzanti di un rinnovamento già in atto, del quale Amendola coglie le fasi più accese e nevralgiche, – con le resistenze e le perplessità che esso anche suscitò, – per tornare ad interrogarsi sulle più pressanti tematiche dell’oggi. Ogni risposta è una stimolante aggiunta inedita, una sincera esplicitazione delle «retrovie» delle battaglie politiche.