Caratteristiche e condizioni:
cm. 23,5 x 15, pp. 788, brossura con sovraccoperta, nota di possesso a penna, in condizioni molto buone.
Contenuto:
Luigi Salvatorelli, nato a Marsciano (PG) nel 1886 e morto a Roma nel 1974, è stato storico, giornalista e intellettuale impegnato nel suo tempo. Studioso del cristianesimo antico, laico affascinato dal movimento modernista, nel momento dell’assalto fascista allo Stato liberale, spinto da un dovere morale e civico, rinunciò alla cattedra universitaria (nell’Ateneo napoletano) per andare a svolgere il ruolo di condirettore (di fatto, direttore) del quotidiano “La Stampa” di Torino.
Sulle sue colonne, fu acuto osservatore del fascismo, ma anche analista intelligente della politica internazionale. Le sue posizioni intransigentemente antifasciste gli fecero perdere, sul finire del 1925, il posto al giornale, e cominciarono per lui tempi difficili, che lo costrinsero a una vasta produzione a carattere prevalentemente divulgativo, condotta con mano sicura e stile asciutto.
La sua produzione storiografica e giornalistica è enorme (e la bibliografia raccolta in calce al volume lo testimonia), e il suo ruolo di intellettuale libero, impegnato nella costruzione della democrazia repubblicana, nell’ambito dell’azionismo, appare di notevole rilievo. Talune delle sue analisi, come quelle su alcune figure del cristianesimo medievale, sul fenomeno fascista, sul pensiero politico italiano o sul secolo dei Lumi, hanno fatto scuola.
Questo libro, ideato e curato da Angelo d’Orsi (con la collaborazione di Francesca Chiarotto), è il primo a lui dedicato, nato dal convegno della fondazione intitolata allo studioso umbro: alcuni dei maggiori specialisti dei diversi temi salvatorelliani si sono cimentati nella costruzione di un ricco e sfaccettato ritratto collettivo, quasi un gesto riparatorio di un lungo e ingiusto oblio.