Caratteristiche e condizioni:
cm. 21 x 25, pp. 96, brossura con sovraccoperta, in ottime condizioni. Con dedica autografa dell’autrice.
Contenuto:
PARINDOLE (termine che indica i rimbalzi di un ciottolo levigato scagliato con vigore a pelo d’acqua) si colloca dentro gli sviluppi più recenti e purificati, preminente viaggio nella memoria e nella coscienza della letteratura dell’esodo, alimentata dalla necessità di ricordare, capire e sublimare ciò che accadde agli italiani d’Istria segnatamente dal 1943 al 1947 e oltre, quando furono almeno 350.000 coloro che abbandonarono le proprie case. Ma contemporaneamente il libro è qualcosa di più e di diverso rispetto alla registrazione di un trauma non sanato ancora, allo scandaglio di un dolore non sopito dopo quasi cinquant’anni da quando i profughi raggiunsero i quattro angoli del mondo, ricomponendo in cuore un fardello di sentimenti, di legami, di tradizioni e di un vivere civile che i giorni dell’insania, dell’odio e dell’ira avevano scerpato e divelto. L’operazione corrisponde all’imperativo di tracciare le coordinate dell’io, per cercare di restaurarne l’identità, finalmente entro una cornice in grado di conferire un senso al patito e di riscattare e di chiarire per virtù di parola poetica, assieme al passato, lo stesso presente. E si compie di necessità con l’ausilio del dialetto piranese, lingua materna e familiare, antica e comune a una piccola popolazione attiva e nobilmente fiera.