cm. 24 x 17, pp. 632, brossura con sovraccoperta, in condizioni molto buone.
Il direttore d’orchestra Ernest Ansermet, nato a Vevey nel 1883 e morto a Ginevra nel 1969, è conosciuto universalmente come esponente prestigioso dei «Balletti Russi» (1915-1923), nonché come fondatore dell’Orchestra della Svizzera Romanda, che ha diretto dal 1918 al 1968. Fin dal suo debutto a Montreaux, avvenuto nel 1912, si è prodigato per far conoscere le opere di autori contemporanei quali Debussy, Ravel, Honegger, Bartok e dell’amico Strawinsky. Durante tutta la vita ha avuto una particolare considerazione per questi compositori, coi quali ha intrattenuto una relazione privilegiata.
Sconvolge l’ambiente dell’avanguardia quando, verso la fine della propria esistenza, assume una posizione ostile alla musica atonale, giudicata inadatta a esprimere la vita interiore dell’uomo. Accanto alla carriera internazionale, che lo conduce dagli Stati Uniti all’America Latina e al Giappone, Ernest Ansermet intraprende la via della scrittura, impegnandosi nella realizzazione di un’opera di grande respiro.
È così che, dal 1943 al 1961, in diciotto anni di lavoro e di riflessione, nasce un’opera del tutto unica nel suo genere, I fondamenti della musica nella coscienza dell’uomo, vero testamento spirituale, approccio al tempo stesso fisiologico, matematico, filosofico e metafisico della tonalità, e guida spirituale dell’interprete, posto di fronte a una scelta etica e a una visione globale dell’uomo in relazione con la trascendenza.