Caratteristiche e condizioni:
cm. 27,5 x 17,5, pp. 104, brossura con sovraccoperta, lievi tracce d’uso, in buone condizioni complessive.
Contenuto:
L’indagine appassionata ed attenta di due giovani studiose, una fiumana e un’istriana, ci porta con questo libro fra le architetture che danno più carattere alle cittadine istriane, alle volte per la modesta nota di una finestra, eco di una moda tenace, spesso per l’equilibrata fronte di una casa, in cui l’arco inflesso delle monofore e delle polifore si lega ad ordinati corsi di pietra polita. È architettura minore, come sono una Venezia minore tante dolci cittadine sul mare e fra le colline, patrimonio vivo di ritmi, di forme, di tradizioni, da cui la grande architettura distrae. Quella minor architettura che tante città italiane hanno, ricca di motivi e di note di gusto, ma che in poche regioni d’Italia è stata curata e avvalorata come in Istria, per merito specialmente è doveroso dirlo del soprintendente Forlati.
Anna Antoniazzo Bocchina e Miranda Ferrari in comunità di lavoro e in parità di impegno sono riuscite, a mio vedere, a darne un quadro agile, nutrito di documenti fotografici e grafici in gran parte inediti e di accorte osservazioni, un quadro, per quanto era possibile, compiuto.
Sono voci della cultura, ma sono anche voci di Patria. L’Istria italiana muore, e troppi sono gli immemori. Troppi non sanno che fra qualche anno si dirà che, dopo tutto, i latini in Istria erano assai pochi, o, anche, che le vantate architetture romane e venete sono state costruite da forestieri, oppressori dei nativi, i quali hanno subito loro malgrado fantasie e ricchezze non loro.
Per queste pagine agli Italiani apparirà un mondo intimo e vivo, agli studiosi una revisione accurata di un patrimonio monumentale prezioso, ai comprovinciali un richiamo di nomi cari, di nostalgie non sopite sempre risorgenti,
Se esse saranno apprezzate ciò avverrà anche per la loro elegante presentazione: lo Stabilimento Tipografico Nazionale, secondo i criteri che le autrici hanno scelto, ha curato l’edizione con sacrificio di mezzi che, per un piccolo libro, costituisce un notevole titolo di merito. Abbiamo la speranza che queste pagine lascino un segno. E sia un segno di bellezza e d’amore per l’Istria dilaniata e sofferente.