Caratteristiche e condizioni:
cm. 21 x 14, pp. 172, brossura con sovraccoperta, timbri di appartenenza e numeri d’inventario, per il resto in ottime condizioni.
Contenuto:
La Cazzaria di Antonio Vignali, noto anche come Arsiccio Intronato, è un’opera letteraria del Cinquecento senese tra le più singolari e trasgressive della tradizione italiana. Questo dialogo satirico e osceno, redatto in volgare toscano, venne escluso per secoli dal canone ufficiale per i suoi contenuti licenziosi, ma oggi è considerato una testimonianza preziosa della libertà espressiva e della vitalità culturale del Rinascimento.
Nell’edizione critica curata da Pasquale Stoppelli (Edizioni dell’Elefante, 1984), il testo viene restituito nella sua interezza filologica e letteraria. Come scrisse Cesare Cases, “non vi si fa altro che ragionare di cazzi, potte e culi; ma questa gloriosa trinità è maneggiata da una fantasia irrefrenabile che trascende ogni fine propriamente osceno”. In forma di apologo immaginario e grottesco, l’opera mette in scena una diatriba tra organi genitali che simboleggiano le tensioni sociali e politiche nella Siena del Rinascimento.