cm. 28,5 x 21,5, pp. 368 + pubblicità, con fioriture, in buone condizioni complessive.
Dobbiamo ripetere quanto già abbiamo più volte detto circa la complessità e singolarità della Triennale, con l’aggravante che ogni esposizione sembra destinata ad accentuare entrambe queste condizioni.
La Triennale è una rassegna delle più complesse, sia per il numero e la disparità dei settori che interessa, sia per la specializzazione con cui essa si impegna ad affrontarli, studiarli e illustrarli; d’altro canto la Triennale è quanto di più diverso si possa immaginare dall’emporio indifferenziato, essa è, oltre che una esposizione, una invenzione scenica, una composizione architettonica che riceve la sua forma e il suo ritmo dagli artisti, dagli oggetti, dalle materie, dai colori delle pareti, dalla parti zione degli spazi e dei volumi, a questa stregua il suo volto non è veramente riconoscibile, se non la notte che precede l’inaugurazione, né, quel volto, è in alcun modo prevedibile nella sua completezza poche ore prima.
Si aggiunga che la Triennale non è nemmeno uno statico e solenne museo, ma all’opposto è qualcosa di molto vivo e variabile, qualcosa che ammette mutazioni frequenti, anche all’infuori delle sue molte mostre «temporanee».
Tutto questo spiega perché invece di un catalogo che non avrebbe potuto essere a un tempo esauriente e tempestivo, si è preferito pubblicare, per l’inaugurazione, una sintetica «Guida breve » e ora questo volume consuntivo al quale è stata conferita una veste tipografica del tutto diversa da quella che la Triennale era solita usare per i suoi cataloghi, intendendo che, anche nel suo aspetto grafico, questo volume debba ormai avvicinarsi alla natura del libro d’arte piuttosto che a quella, più modesta, del semplice inventario.