cm. 20 x 13, pp. 282, copertina rigida con sovraccoperta, in ottime condizioni.
Come la Bibbia, la Poetica di Aristotele è uno dei libri che gli uomini, nei secoli, hanno interrogato più intensamente. Dall’antichità classica al Rinascimento, dal Romanticismo al nostro tempo, le hanno chiesto cosa fosse la poesia: come purificasse l’animo, da quali passioni ci liberasse: cosa l’epica e la tragedia, quali i caratteri tragici, cosa il linguaggio e la metafora; quale lo spazio in cui deve muoversi la parola poetica.
Dopo tanti secoli, questo piccolo testo sta ancora da vanti a noi come un enigma di densità quasi indecifrabile; e, a volte, abbiamo l’impressione di assiste re ad un dialogo tra un maestro infinitamente maturo ed esperto e i suoi discepoli, che conoscono ogni piega del suo pensiero e ai quali egli può parlare con allusioni di una rapidità stenografica. Oggi, la Poetica è attuale quanto lo era per gli studiosi del Rinasci mento. La descrizione fenomenologica, che Aristotele compie delle forme, delle strutture e della tecnica della poesia, può trovare una rinnovata attenzione in un tempo come il nostro che tanto interesse dedica alle forme della poesia. Alcune analisi restano in superate. La spiegazione dell’eccellenza dell’Iliade e dell’Odissea è, probabilmente, la più grande pagina di critica letteraria che sia mai stata scritta.
Il commento di Carlo Gallavotti muove da un di battito continuo con la lettera e lo spirito della Poetica. Propone molte nuove lezioni in luoghi fonda mentali; e, partendo sempre dal testo, interpreta espressioni e passi, illumina rapporti insospettati, chiarisce problemi e situazioni culturali, illustra in modo inedito teorie, e, con rapide intuizioni, ci porta di colpo nel cuore del sistema filosofico di Aristotele. In questa edizione critica e in questo commento, gli studiosi troveranno moltissime novità: tutti i lettori colti saranno trascinati dalla drammatica freddezza scientifica con cui ogni problema viene affrontato ed esaurito.