cm. 20 x 13,5, pp. 596, brossura, in ottime condizioni.
La sociologia, la scienza che studia la realtà sociale in quanto tale, è nata solo due secoli fa, quando la rivoluzione industriale (con l’affermarsi della borghesia e l’affacciarsi sulla scena della storia del proletariato) ha creato la necessità di rinnovare le antiche strutture sociali di origine medievale. Ci si è domandati allora quali devono essere i rapporti tra le persone, tra le persone e lo stato e quale deve essere la funzione dello stato stesso: interrogativi che non sono puramente teorici ma nascono dalla storia delle società stesse, dal crogiolo delle grandi rivoluzioni inglese, francese e russa. Si tratta di una nuova forma di pensiero, il pensiero sociologico, che è una filosofia della società. Raymond Aron, uno dei massimi sociologi contemporanei, ha indagato in molti anni di insegnamento e di studio le origini della sociologia moderna, la cosiddetta «macrosociologia», che ricerca le leggi delle società e della storia. In questo libro, frutto di dieci anni di corsi universitari, Aron espone il pensiero dei fondatori della sociologia: Montesquieu, Comte, Marx, Tocqueville, Durkheim, Pareto, Weber, cioè dei creatori dei grandi sistemi di sociologia storica. Non si tratta solo di sette ampi ritratti intellettuali, dell’esposizione ragionata della «Democrazia in America», del «Capitale» o del «Trattato di sociologia» attraverso questi autori Aron ci fornisce i termini fondamenta della problematica sociologica, che dibatte oggi l’antitesi tra sociologia storica e sociologia empirica. Inoltre lo studioso francese ha sempre presenti i problemi politici e ideologici dei nostri tempi, la sua trattazione sottende sempre il grande dibattito (o la grande sfida) tra società socialista e società democratica, tra due diverse concezioni dello stato e della civiltà.