cm. 12,5 x 22, pp. 82, brossura, in ottime condizioni.
Questa collana di supplementi tematici nasce con l’intento di giovarsi, per l’immagine, del solo apporto di cartoline illustrate. Lasciamo perdere i precursori di cui si occupano i cataloghi specializzati: la cartolina illustrata nasce verso il 1885, ma solo sul finire del secolo si può parlare di vero e proprio boom. Nel 1897 il mercato europeo delle cartoline fiorisce e con esso le numerose case editrici che si dispongono su base industriale. Molti i generi richiesti: gli illustratori di raffinate donnine liberty, le cartoline augurali, le regionali o panoramiche, le commemorative, le reggimentali. I numerosissimi club internazionali, comunque, dovettero la loro fortuna soprattutto ai soci desiderosi di scambi di vedute panoramiche e di costumi locali. Si pensi che questo raptus universale fu perfino sfruttato da avventurosi personaggi che si finanziavano costosi giri del mondo con le quote di abbonamenti che facoltose famiglie versavano per ricevere una cartolina da ogni porto che essi toccavano. La stessa Trieste contò tra i suoi figli alcuni famosi globe trotters che campavano cosi. Fra di essi un certo Emilio Juch fini perfino menzionato su alcuni libri di storia della posta. I temi di questa collana non saranno solo etno-regionalistici, ma di natura varia. Il procedimento comunque non cambierà: per ogni tema verrà fatta una selezione di immagini, cosi ogni volume costituirà in effetti una sintesi di una collezione tematica. Per i collezionisti un’occasione in più per documentarsi e confrontarsi, per i non-collezionisti una facile e immediata lettura di un inedito universo illustrato. “Trieste e dintorni” è il prodotto della ricerca che per taluni spesso può toccare corde della coscienza e strati particolari della memoria. Naturalmente il materiale riprodotto è solo un campione: un’ottantina di cartoline nel mare di soggetti realizzati dagli oltre sessanta editori italiani e austriaci che operarono sono poche, ma sufficienti per gustare tutto il significato del messaggio. Il lettore noterà che molte cartoline hanno una seconda faccia, un significato politico latente. Ciò perla sete di italianità che animò molti editori e soprattutto molto pubblico, in tutto il periodo di governo austriaco. Per questo il regionalismo triestino va letto lentamente, attenti alle più piccole sfumature, perfino a come furono redatte alcune didascalie. Ringrazio Tina Artico, Giuseppe Orbani, Anita Visentin, preziosi collaboratori che hanno messo spassionatamente a nostra disposizione ricordi, esperienze e conoscenza di cose triestine.