cm. 20 x 13, pp. 616, copertina rigida con sovraccoperta, in ottime condizioni.
Molte ipotesi sono state fatte sul culto dei martiri nella Chiesa cristiana primitiva, e sugli Atti e Passioni, raccolti in questo volume. Sappiamo con certezza che questi acta martyrum presuppongono un’opera di redazione, che poggiava sia sulla consultazione degli archivi sia su quella dei testimoni oculari. Quando il redattore greco o latino – spesso uno scrittore di grandi qualità letterarie – aveva ultimato il proprio lavoro, il documento era riconosciuto come ufficiale dalla Chiesa e depositato nei suoi archivi. Lo si impiegava nella celebrazione dell’anniversario, sul luogo stesso del martirio. Oggi riconosciamo in questi Atti e Passioni dei Martiri alcuni dei grandi testi, in cui l’antichità – sia pagana che cristiana, persecutori e vittime – ci parla con voce più diretta e commovente. La passione del martire è una continuazione della passione di Cristo: Dio è sempre presente nella storia, e «mantiene le sue promesse in ogni tempo, come testimonianza per i non credenti, come grazia per i credenti». Gli Atti e le Passioni sono elaborate opere letterarie, dove gli orrori e le crudeltà e gli strazi di gusto elisabettiano, le visioni oniriche che anticipano il martirio, la fedeltà, la fiducia, le estasi e il fanatismo dei credenti, la strana tolleranza dei persecutori, un grandioso senso teatrale e spettacolare, radiosi anticipi celesti si fondono in forme sovente perfette. Questo volume, curato da un gruppo di studiosi olandesi allievi di Christine Mohrmann, raccoglie tutti i testi più significativi: il Martirio di san Policarpo, il Martirio dei santi Carpo, Papilo e Agatonice, il Martirio di san Giustino, gli Atti dei Martiri di Lione, gli Atti dei Martiri di Scili, la Passione di Perpetua e Felicita, il Martirio di san Pionio, gli Atti di Cipriano, gli Atti di Massimiliano, gli Atti di Filea, il Testamento dei quaranta Martiri, la Passione di Agnese.