Caratteristiche e condizioni:
2 volumi, cm. 24 x 17, pp. 248 + 158, brossura, fitte sottolineature e scritte a matita e a penna.
Contenuto:
“Il culto privato di Roma antica” di Attilio De Marchi è un’opera di rilievo nello studio della religione romana e della sua struttura privata e gentilizia. L’autore, insigne filologo e studioso dell’antichità, dedicò questa ricerca a un ambito considerato da lui essenziale per comprendere la genesi e l’evoluzione del culto pubblico romano: il culto privato, inteso come fondamento originario della religiosità romana e cardine della continuità della tradizione gentilizia.
Nel Volume I, La religione nella vita domestica. Iscrizioni e offerte votive, De Marchi analizza in modo unitario e sistematico il funzionamento dei sacra privata nella gens-familia, partendo da una riflessione sulla teologia e sulla psicologia del culto domestico. Il testo tratta con rigore delle strutture cultuali, degli spazi sacri della domus, degli arredi, delle suppellettili, dell’esercizio del sacerdozio familiare e dei riti connessi ai momenti fondanti della vita: nascita, matrimonio, morte. Si sofferma inoltre sulle feste calendariali, sulle offerte e sui sacrifici, delineando anche l’aspetto psico-spirituale del soggetto religioso romano nella sua sfera domestica.
Nel Volume II, La religione gentilizia e collegiale, l’autore estende l’analisi ai culti gentilizi e collegiali, illustrando i riti specifici delle gentes e delle associazioni private (sodalizi, collegia). Viene messa in luce la “resistente vitalità dell’organismo gentilizio” e la sua autonomia religiosa, descrivendo le divinità comuni, i diritti religiosi, i luoghi del culto e le forme rituali. Una parte ampia è dedicata ai collegi religiosi, analizzati nei loro culti, funzioni, sacerdoti e strutture sacre. De Marchi affronta il tema con metodo filologico e storicamente fondato, evitando derive ideologiche e restituendo un quadro organico e comprensibile della pietas privata, nel solco della fedeltà al mos maiorum e del principio, tramandato dalle XII Tavole, secondo cui sacra privata perpetua manento.