cm. 21 x 13,5, pp. 240, brossura, in ottime condizioni.
I racconti di questa raccolta sono in sostanza frammenti di autobiografie immaginarie sulla crisi e sullo smarrimento dell’io, dove l’anatomia dei sentimenti e dei comportamenti diviene una fase necessaria alla costruzione di un lessico nuovo. Margaret Atwood esplora i desideri, i paradossi e i dilemmi che avvolgono come una rete insidiosa la donna contemporanea nella sua lotta per recidere i legami sociali ed emotivi che la imprigionano. In Fantasie di stupro, il racconto del titolo, lo spargimento di sangue inflitto da un potenziale stupratore viene evitato grazie ai fiumi di parole che l’eroina riversa sull’antagonista. Il terrore della violazione suprema si trasforma in processo intellettuale di comunicazione con l’alieno e il mostruoso. Una galleria di ritratti talora amari e taglienti, talora ironici e dissacranti ci confronta da queste pagine dove Margaret Atwood scoglie il gelo dell’anima nei movimenti di una danza esotica, restituisce significato agli appunti apparentemente sparsi di una povera pazza, innalza la temperatura della mente, trasforma la dicotomia della wilderness canadese e dello squallore metropolitano nel rigoroso universo della parola femminile.