cm. 20,5 x 13, pp. 316, copertina rigida con sovraccoperta, in condizioni molto buone.
Il ritratto che questo volume di racconti, di opere teatrali e di invenzioni destinate al cinematografo vuole offrire, è quello di una delle figure più inquiete, sorprendenti, tormentose e tragiche di quel gruppo di scrittori russi che Trotzkij definì “compagni di strada”. Espressione della giovane generazione venuta alla ribalta all’indomani della Rivoluzione, e protagonisti dell’impetuoso e disordinato periodo della Nep, i “compagni di strada” erano bruciati dalla sete di avventura che un mondo nuovo accendeva in loro; e insieme delusi dall’incalzante mediocrità della burocrazia, insofferenti del nuovo moralismo che diffidava della loro sensualità, del loro cinismo, delle loro inquietudini; consapevoli di ciò che perdevano conformandosi eppure incapaci di coerenti atteggiamenti morali e civici.