cm. 17,5 x 12,5, pp. 108, brossura, lievi segni d’usura, in buone condizioni complessive.
La poesia crepuscolare, movimento letterario italiano di fine Ottocento e inizi Novecento, si distingue per una lirica intima e malinconica, concentrata sulle sfumature più tenue e sfuggenti della realtà quotidiana. Attraverso una prosa ricca di sensibilità, “I Crepuscolari” di Luigi Baldacci si immerge in questo universo poetico, offrendo una panoramica esaustiva dei suoi maggiori esponenti e delle caratteristiche distintive che hanno segnato l’epoca.
Il testo si apre con un’analisi approfondita dei caratteri distintivi della poesia crepuscolare, sottolineando come il movimento abbia rappresentato una reazione alla retorica grandiosa e all’idealismo dominante nelle correnti letterarie precedenti. La personalità di Guido Gozzano emerge come fondamentale in questo contesto: attraverso la sua “poesia degli oggetti”, Gozzano riesce a dare voce a una realtà quotidiana ricca di emotività e significati nascosti, dove gli oggetti diventano simboli di un’esistenza intrisa di nostalgia e delicatezza sentimentale.
Il libro si addentra poi nella comparazione tra Gozzano e Sergio Corazzini, analizzando il loro comune sentimento della realtà. Sebbene entrambi i poeti condividano una certa predilezione per la dimensione intima e personale, le loro vie si distinguono per l’approccio diverso al tema della malinconia e del disagio esistenziale. La figura di Sergio Sorazzini viene introdotta come ulteriore testimonianza della ricchezza e varietà del movimento crepuscolare, seguita da un’esplorazione dell’evoluzione poetica di Corazzini, la cui opera subisce un progressivo approfondimento tematico e stilistico.
Corrado Govoni, Aldo Palazzeschi, Marino Moretti, Fausto Maria Martini e Guelfo Civinini vengono poi analizzati sia individualmente che come parte di un più ampio discorso sul crepuscolarismo. Attraverso i loro contributi, Baldacci evidenzia come il movimento abbia saputo esplorare con sensibilità e originalità le sfaccettature più intime dell’animo umano e della realtà circostante, ponendo le basi per le successive evoluzioni della letteratura italiana del Novecento.