cm. 16 x 10, pp. 218, copertina rigida con sovraccoperta (con una leggera abrasione) ed astuccio, in condizioni molto buone.
Giulio Barni e nato a Trieste nel 1891. Fu mazziniano e irredentista; venuta la guerra 1915-18 disertò l’Austria e riparò a Firenze. S’arruolò volontario nell’esercito italiano: combattè valorosamente e fu decorato di una medaglia d’argento e di una di bronzo. Partecipò anche all’ultima guerra e combatte valorosamente in Albania. Morì nel 1941 per ferite riportate. Giulio Barni fu un poeta epico e in questo libro sono raccolte poesie e canzoni che furono ispirate all’autore dai suoi fanti che vollero il libretto con il titolo La Buffa: così infatti, durante la prima guerra mondiale, era detta per burla la fanteria. La raccolta pronta nel 1935 venne sequestrata dal Governo fascista senza un motivo plausibile. “La rarità, la unicità” scrive Umberto Saba “di queste poesie consiste nel fatto che ehi le scrisse era un uomo assai più d’azione che di riflessione: un soldato nato che non amava la guerra e dalla quale ci si sarebbe aspettato che egli cavasse qualunque cosa fuori che un libro di versi. Il libro di versi invece è venuto. Vuol dire che la Grazia non spira sempre là dove gli uomini l’attendono e Giulio Barni fu un vero e ispirato poeta.”