cm. 19 x 13, pp. 340, brossura, in buone condizioni.
Ben difficilmente diremmo che il tempo degli storici è passato perché si sono i accumulati nella storia troppi particolari. Eppure – dice Bates – si afferma talora che il tempo dei naturalisti (intesi come persone che studiano i fenomeni della vita quali si presentano negli organismi nel loro insieme) è passato: si sostiene tranquillamente che ai nostri tempi nessuno può avere una perfetta conoscenza delle complessità di tutte le discipline specializzate in cui è stata divisa la storia naturale. Ma quando mai è stato in effetti possibile padroneggiare tutti i dettagli del sapere? La verità – dice Bates – è che un uomo è uno storico o un naturalista non perché conosce centomila fatti, ma perché li guarda da un certo punto di vista. Dopo aver inventata o accettata quella pessima ipocrita filosofia, le vittime dell’ultra specialismo si tramutano spesso in “filosofi della scienza” per partire alla ricerca della perduta unità del sapere. Dobbiamo a Bates – all’aver egli sistematicamente rifiutato l’alibi dello specialismo – un libro vivo e affascinante che riesce a dirci veramente la natura della storia naturale: come nasca, come e di che cosa viva, come si sviluppi e articoli in scienza una non compromessa curiosità globale nei confronti della natura. E che riesce a dirci come tuttora – a dispetto di ciò che asseriscono gli pseudomoralistici pessimismi suggeriti dalla miopia specialistica – questo atteggiamento garantisca un preciso senso umanistico, delle precise possibilità umanistiche. alla scienza.