cm. 20,5 x 13,5, pp. 680, copertina rigida, leggera abrasione al dorso, in condizioni molto buone.
Sorprendere la nascita d’un nuovo modo di sentire e di pensare, cogliere il momento in cui un elemento nuovo entra a far parte d’una civiltà e comincia a mutarla e trasformarla è forse la cosa più appassionante che uno storico possa tentar di fare. Una nuova energia intellettuale e morale è sorta nella mente e nella coscienza d’un uomo ed è stata espressa in una parola, in un atto, in un libro. L’orecchio si tende a cogliere l’eco di questa creazione, con l’ansia di sentire se la nuova creatura è vitale, se corrisponde a esigenze, a bisogni profondi, se ha trovato altri uomini, vicini e lontani, nella propria città o in terre distanti, capaci di vibrare, cli muoversi, di modificarsi. La risposta che verrà, quale che essa sia, piccola o grande, atona o acuta, tarda o lontana, costituisce l’autentica vita storica di quell’appello, di quell’azione, di quell’idea. Finché non avremo registrato, con tutta la possibile attenzione e pazienza, quella risposta, non sapremo che cosa sia veramente quel nuovo elemento che è emerso. Certo l’analisi di un’idea, della sua struttura, delle sue origini logiche e psicologiche, certo l’indagine sul carattere economico, politico, prammatico d’un fatto storico sono indispensabili. Ma, storicamente, è quella risposta che conta davvero. Se poi l’idea e un appello, se l’eco è larga e immediata, se ogni risposta che giunge ha un tono personale e originale, se serve a rivelare situazioni, problemi, aspirazioni diverse, se la luce, che par riflessa, in realtà si riconcentra sul suo punto di partenza e permette così d’intender sempre meglio donde essa sia sgorgata, allora ci troviamo di fronte a uno di quei problemi di storia delle idee che danno immediata la sensazione di vivere al ritmo stesso della storia dell’umana coscienza.