cm. 22 x 14,5, pp. 276, copertina rigida, in condizioni molto buone.
Il pianeta di Mr Sammler è il romanzo col quale Bellow ha conquistato per la terza volta il più ambito premio letterario americano – il National Book Award – e si è definitivamente imposto come uno dei maggiori romanzieri viventi. Sammler, “un uomo di oltre settant’anni e per di più senza impegni di sorta,” nato in Polonia ma vissuto a lungo in Inghilterra, risiede a New York, la metropoli nelle cui strade “invase dalla follia” pare quasi annunciarsi il temuto Tramonto dell’Occidente. Scampato per caso alle persecuzioni naziste, Sammler ha sperimentato tutto, e tuttavia resta teso ad acquisire una maggior saggezza, una visione più completa ed equa dei problemi dell’uomo d’oggi. Presta attenzione ad ogni cosa (ai maneggi di un borsaiolo sull’autobus, alle intemperanze di certi contestatori, agli aspetti grotteschi del matriarcato americano…) e affronta con pacata ironia i suoi interlocutori: una nipote dalla intensa vita sessuale, una figlia eccentrica, uno studioso indiano col quale discute l’uso cui ora si dovrebbe destinare la luna… Il pianeta di Mr Sammler è davvero inabitabile? Siamo ancora in grado di prevedere le reazioni di una umanità “impegolata e angustiata”? Prodotto di una cultura ormai perduta, Sammler, anche se a volte monologa con l’eloquenza disperata di un novello Re Lear, sa guardare con profonda partecipazione e senso dello humour ai malesseri della nostra società. Egli è, certo, un patriarca, ma non un sopravvissuto: “Non era sopravvivere, quello, era durare.”