cm. 18 x 11, pp. 120, brossura, in ottime condizioni.
Attività oggi decadute a semplici passatempi, come i giochi degli scacchi, dei tarocchi, della pelota, obbedivano in origine a rituali precisi. Gesti come fumare la pipa, bere una tazza di tè, prima di diventare gli stanchi rituali del nostro vivere quotidiano, tragico confort di una società in preda a stereotipate liturgie consumistiche, connotavano purezza, semplicità, spiritualità per gli indiani Sioux del Dakota e per i monaci zen del Giappone. Nella linea del Cassirer studioso di forme simboliche, l’autore di quest’opera – che si inscrive nelle correnti della linguistica e dell’antropologia culturale contemporanee – analizza i legami di filogenesi, metamorfosi, complementarità esistenti tra gesti, riti, miti. Mette in questione l’egemonia di una cultura dello stile scritto, che tende a imporsi come modello unico, rende manifeste le origini concrete della conoscenza, recupera il valore di un pensiero artigianale: esercizio d’intelligenza non disgiunto dalla sua origine operativa.