cm. 24 x 22,5, pp. 208, brossura, in ottime condizioni.
«Nel suo frastagliato snodarsi il testo di Bernoni ingloba il senso complessivo della storia in progress, letta attraverso gli “alti” e i “bassi” dell’arte, del costume, della socialità, grazie alla chiave intepretativa (sempre illuminante) offerta sul piano comunicativo dalle due riviste-pilota sulle quali egli ha concentrato la propria attenzione e curiosità da detective. E, in quanto tale, scopre e svela tanti piccoli misteri, chiarisce punti oscuri, corregge inesattezze e, di conseguenza, sommessamente bacchetta chi senza riandare alle fonti, a differenza di lui – ha inciampato in consolidati equivoci, reiterandoli e, per così dire, ufficializzandoli. L’esempio più palmare: l’anticipo di un anno di cui Bernoni (articoli dell’Illustrazione alla mano) accredita la vittoria di Dudovich nel famoso concorso per il manifesto del “Borsalino Zenit”. 1911, si è sempre detto e scritto. Ebbene no, dice lui (gongolando): 1910. Sembrerà piccola cosa, ma non lo è. È una dovuta rettifica che s’insinua, chiarendolo, nell’iter biografico e professionale del cartellonista. E smentendo le sue misteriose doti di bilocazione, che lo volevano, nel 1911, trionfalmente attivo sia a Milano dall’editore Ricordi sia a Monaco dall’editore Langen. Del pigerrimo “Dudo” oggi sappiamo dunque qualcosa di più, grazie al non pigerrimo investigatore che lo ha pedinato attraverso migliaia di ingiallite pagine di giornale».