cm. 19,5 x 12, pp. 160, brossura, applicata sovraccoperta in plastica con nastro adesivo e relativi segni di colla all’interno, per il resto in buone condizioni.
Negli ultimi trecento anni, la scienza si è dimostrata una potente forza rivoluzionaria. In questo audace libro, Bertrand Russell esamina i mutamenti causati dalla scienza, osservando che la sua opera di trasformazione della vita umana è appena agli inizi. Con acume e concisione, egli discute i vari effetti della scienza e, primi fra tutti, quelli intellettuali, ai quali si deve il crollo di molte credenze tradizionali. Passa poi a trattare il perfezionamento della tecnica nell’industria e nella guerra, causa di profondi mutamenti nell’organizzazione sociale e politica e di un sempre maggior accentramento. Termina infine prospettando la nuova filosofia implicante una concezione assolutamente diversa del posto dell’uomo nell’universo.
Bertrand Russell ha una visione ottimistica del futuro, una visione che non potremmo esprimere meglio che con le sue parole: «La scienza offre alla razza umana la possibilità di un benessere finora mai raggiunto, ma lo offre a determinate condizioni: abolizione delle guerre, equa distribuzione del potere supremo e limitazione delle nascite. Questi tre punti sono assai più vicini alla loro realizzazione di quanto lo siano mai stati fino ad oggi. Nei paesi occidentali, industriali, l’aumento della popolazione è pressoché nullo, e le stesse cause non potranno che produrre il medesimo effetto in altri paesi man mano che si modernizzeranno, a meno che non intervengano dittatori o missionari. L’equa distribuzione del potere, economico quanto politico, è stata pressoché raggiunta nei paesi democratici. E l’abolizione delle guerre? Dire che non siamo mai stati tanto vicini a raggiungere questa meta potrà sembrare un paradosso, ma sono tuttavia convinto che ciò sia vero».