cm. 28 x 20, pp. 146, brossura, in ottime condizioni.
Questo libro documenta un capitolo di storia italiana: dal l’inizio del secolo al 1911. Comincia con la morte di Giuseppe Verdi, uno dei grandi personaggi dell’Ottocento, e termina con la guerra di Tripoli: la parola è al cannone. Tra poco scoppierà la bufera, che cambierà i confini dell’Europa e segnerà anche la fine di un’epoca.
Nelle pagine che seguono c’è il racconto non soltanto di quei fatti che pomposamente si chiamano “gli eventi”, ma anche delle piccole avventure quotidiane: perché è sempre l’uomo il protagonista di tutte le vicende.
C’è la politica e il costume, l’arte e la letteratura, l’economia e lo sport, le forme nuove di espressione che si impongono, come il cinematografo, e le gozzaniane “buone cose di pessimo gusto” che tendono a sparire; si cerca di spiegare chi erano, insomma, gli italiani di allora, che cosa pensavano, come vivevano, e anche di che cosa morivano.
È come sfogliare un vecchio albo, e ritrovare immagini e sensazioni che sembravano perdute: e ne nasce, spontaneo, un confronto, e il vantaggio, purtroppo, non è tutto per i giorni che ci tocca di vivere.