cm. 19,5 x 12, pp. 304, brossura, in ottime condizioni.
«preferirei costruire impugnature per armoniche piuttosto che discutere di antropologia azteca / letteratura inglese, o storia delle nazioni unite, io accetto il caos, non sono sicuro che il caos accetti me, so che c’è gente che ha il terrore della bomba, ma ci sono altri che hanno il terrore di essere visti con una rivista di cinema moderno in mano, l’esperienza insegna che il silenzio terrorizza gli uomini più di ogni altra cosa… sono convinto che tutte le anime devono rendere conto a qualcosa di superiore / come il sistema scolastico, che è un cerchio invisibile in cui nessuno sa pensare senza consultare qualcun altro / di fronte a questo, responsabilità / sicurezza, successo non significano assolutamente niente… non vorrei essere Bach, Mozart, Tolstoj, Joe Hill, Gertrude Stein o James Dean / sono tutti morti. i grandi libri sono stati scritti, i grandi detti sono stati pronunciati / voglio solo mostrarvi un’immagine di quello che succede qui qualche volta anche se lo stesso non capisco bene che cosa stia succedendo, so che moriremo tutti un giorno e che nessuna morte ha mai fermato il mondo, le mie poesie sono scritte in un ritmo di distorsione non poetica / divise da orecchie forate, finte ciglia / sottratte da gente che costantemente si tortura a vicenda, con una sommessa linea melodica vibrante di vuoti descrittivi / viste a volte attraverso occhiali scuri e altre forme di esplosione psichica, una canzone è qualcosa che può camminare da sola / io scrivo canzoni, una poesia è un uomo nudo… qualcuno dice che io sono un poeta.»