cm. 21,5 x 16, pp. 190, brossura, firma di appartenenza, in ottime condizioni.
Scritto nell’estate del 1968, e parzialmente pubblicato come capitolo della Storia della letteratura italiana diretta da Emilio Cecchi e Natalino Sapegno, questo libro vede di nuovo la luce a quasi vent’anni dalla sua stesura. Il tema – la storia delle ideologie nell’Italia contemporanea – è affrontato con un forte ed esplicito taglio interpretativo e l’argomentazione si sviluppa attorno a una tesi essenziale: «Tutta la storia della nuova Italia – scrive l’autore in quella sorta di autorecensione a distanza che chiude il volume – vi appare contrassegnata dal contrasto tra il lento progresso sulla via che conduce al rafforzamento delle istituzioni liberali e all’allargamento delle basi democratiche, e l’atteggiamento antidemocratico della maggior parte dei suoi intellettuali».
In un simile contrasto Bobbio non ha dubbi sul partito da prendere: la democrazia, per imperfetta ed incompleta che sia, è una vocazione irreversibile delle società dell’Occidente contemporaneo; «è il nostro destino, al quale, anche mostrandoci recalcitranti, non possiamo sottrarci».