2 voll., cm. 754, brossura, sottolineature a matita, in buone condizioni.
Il rinnovato interesse nei confronti della logica formale sviluppatosi nella seconda metà del secolo scorso per opera principale di Boole, Frege e Peano e il successivo fiorire, nel nostro secolo, di quel complesso di dottrine e tecniche logi che che sono oggi comunemente dette ‘logica matematica’ hanno portato con sé, come conseguenza di non secondaria importanza, un radicale rinnovamento negli studi di storia della logica. Avvalendosi della migliore comprensione dei problemi logici che le raffinate tecniche algoritmiche elabo rate dalla logica matematica fornivano loro ed essendo in gra do di distinguere in base ai sicuri criteri interpretativi dedu cibili dalle moderne ricerche sintattiche e semantiche ciò che è vera logica formale da ciò che non ha niente a che fare con tale tipo di logica, un consistente gruppo di studiosi, riuniti intorno alle scuole di J. Łukasiewicz e H. Scholz, ha cosí po tuto intraprendere una vasta serie di ricerche che hanno con dotto a precisare e talvolta a rivedere radicalmente sistema tizzazioni storiche che apparivano consolidate ed acquisite al di là di ogni dubbio. Basti pensare alle ricerche di B. Mates sulla logica stoica che hanno permesso di riconoscerne la grande importanza in contrasto con il giudizio che essa rap presentasse un fenomeno di decadenza intellettuale lanciato le contro da storici pur illustri, quali Prantl, Zeller e Maier, oppure ai numerosi studi sulla logica scolastica che hanno consentito di restituire alla dignità di logici di rango gli scioc chi inventori di rime mnemoniche, utili al piú per aiutare a non pensare, che la tradizione storiografica era solita vedere in tutti i logici scolastici.