cm. 22 x 16, pp. 774, copertina rigida con sovraccoperta, in ottime condizioni.
È la prima volta che uno studioso italiano scrive una storia dell’Unione Sovietica, dalla rivoluzione d’Ottobre ai giorni nostri. Ma è anche la prima volta, non solo per l’Italia, che di quella grande e terribile vicenda ormai semisecolare viene scritta una storia abbastanza concisa da fornirne un quadro globale, e insieme abbastanza circostanziata e precisa da non lasciare insondate zone d’ombra. Dietro l’apparente semplicità d’una esposizione perfettamente limpida, quest’opera è infatti un lavoro di ricerca originale, che illumina alcuni fra i tratti meno studiati del mondo sovietico e, là dove ne affronta i nodi più dibattuti, non dà mai per scontati i risultati della precedente indagine storica. Forte di una vasta documentazione assai dispersa e poco conosciuta, l’autore ha fatto storia del paese e della società sovietica, non di singoli loro aspetti. Tutti i grandi protagonisti – Lenin e Trockij, Stalin e Bucharin – vengono visti non Solo nei loro punti di forza e di debolezza, nei contrasti personali e politici, ma nel quadro di un processo più corale e sconvolgente che investe tutto un popolo. Si analizzano le trasformazioni delle diverse forze sociali, classi o nazioni, i rapporti e i conflitti fra di loro, il sorgere e l’evolvere delle nuove strutture, siano esse i kolchoz o lo Stato-partito, la formazione e lo sviluppo dei gruppi dirigenti, l’affermarsi della loro ideologia. Accanto ai massimi personaggi si muovono le figure minori, il cui ruolo non fu affatto trascurabile e il destino spesso tragico. Un contributo originale viene dato in particolare alla conoscenza degli anni ‘30, della collettivizzazione, dell’industrializzazione e, soprattutto, dello stalinismo, dei quali si colgono – per la prima volta nei modi propri della sintesi storica – le origini, la maturazione e le conseguenze.