cm. 24 x 16,5, pp. 196, brossura, in ottime condizioni.
Primavera 1878: in alcune donne di Verzegnis si manifestano i primi segni di un male oscuro in cui il clero e gli abitanti del paese individuano ben presto i segni della possessione demoniaca. Il male si fa più esteso ed allarmante qualche mese dopo, quando una clamorosa crisi collettiva spinge il parroco a tentare un ricorso sistematico alla pratica degli esorcismi.
Da quel momento, però, entrano in campo dei soggetti nuovi, che imprimono una svolta inaspettata alla vicenda: intervengono i medici a diagnosticare, nelle donne coinvolte, i sintomi inequivocabili dell’istero-demonopatia; intervengono i funzionari dello stato, i carabinieri e perfino l’esercito, a dare una risposta intimidatoria e repressiva ad un fenomeno percepito soprattutto come un problema di ordine pubblico.
Sullo sfondo di questi avvenimenti la politica dei governi post-unitari, le battaglie anticlericali della cultura liberale e positivistica, la storia della psichiatria ottocentesca, la ridefinizione del ruolo sociale della donna e del concetto di femminilità, le prime elaborazioni teoriche sui fenomeni di massa e sulla psicologia delle folle.