cm. 21,5 x 15,5, pp. 452, copertina rigida con sovraccoperta, in ottime condizioni.
Il contributo più innovatore che Fernand Braudel ha dato agli studi storici è senza dubbio lo sforzo di capire e interpretare i fenomeni di lunga durata: così, Civiltà e imperi del Mediterraneo nell’età di Filippo II assumeva a protagonista della storia un ambiente, il Mediterraneo, in uno spessore plurisecolare. In questa sua nuova ricerca, il grande studioso francese approfondisce la sua visione della storia, quasi prendendo a pretesto – verrebbe fatto di dire – le vicende di quattro secoli di storia universale per analizzare nelle sue diverse complessità e contraddizioni il passato, al fine di collegarlo strettamente al presente e di leggerlo in una chiave antropologica che sveli i diversi piani su cui si svolge la vita degli uomini. «Ogni economia, ogni società, ogni civiltà – scrive infatti Braudel – è in sé un universo, diviso anche al di dentro, ripartito inegualmente contro se stesso. Bisogna dunque smontare e rimontare ognuno di questi meccanismi particolari, cercare fra i loro elementi somiglianze, similitudini, “regolarità”, gerarchie necessarie. E queste comparazioni esigono un vocabolario preciso, che non `e quello de- gli uomini d’altri tempi, ma piuttosto quello delle scienze umane d’oggi, ripensare secondo le dimensioni della storia». Per questo, l’avventura dell’uomo, o forse bisogna dire le avventure delle diverse umanità sulla Terra si svolgono sotto i nostri occhi con un turbinoso eppure razionale fluire, nei diversi momenti che consentono di «contare» gli uomini disseminati sul globo, di capirne le debolezze e le potenzialità, attraverso il cibo che i diversi paesi offrono o che sono forzati dal lavoro umano ad offrire, le bevande inventate, i tipi di abitazione, l’abbigliamento, gli ausili diversi che vengono cercati per dare alle società un fondamento materiale solido e, in una peculiarità caratterizzante, civile.