cm. 21,5 x 14,5, pp. 224, copertina rigida, in ottime condizioni.
Questo lungo e disordinato racconto, nel quale all’intento scientifico si mescola il piacere dell’avventura, riflette senza quasi volerlo il caos del mondo che descrive. Si tratta del “mondo amazzonico”, dove decine di fiumi non sono stati ancora del tutto esplorati, dove montagne e laghi aspettano ancora un nome. L’autore riferisce cose da nulla e cose singolari, provando d’essere britannico attraverso l’imperturbabilità. Alla fine rimane l’immagine di quello che la zona dell’Amazzonia potrebbe essere in un avvenire però ancora molto lontano. L’inglese John Brown prima di essere esploratore è stato studente ad Oxford, poi soldato per sei anni, poi disoccupato. Più che uno scrittore è un uomo d’azione. In questo libro, non contento di raccontare le proprie imprese, narra anche quelle di Sebastian Snow, che gli fu compagno nella spedizione peruviana, alla ricerca della vera sorgente del Rio delle Amazzoni. Brown ha viaggiato mezzo mondo, senza mai avere troppo danaro in tasca, ma sempre ricco di risorse generose e sempre dominato dal desiderio di battere strade vergini.