cm. 21,5 x 14,5, pp. 466, brossura, in ottime condizioni.
Non si fornirà qui un’«introduzione» all’insieme dell’opera gramsciana, e neanche un’«interpretazione» interna ai testi, un commento cioè che nella migliore delle ipotesi finirebbe col fare di Gramsci un «grande intellettuale». Si tenterà invece una lettura teorico-politica dei Quaderni del carcere, considerati nei loro nessi con la pratica politica militante degli anni 1914-1926, a partite da un punto strategico: lo Stato.