cm. 21 x 14, pp. 366, brossura, in ottime condizioni.
L’obiettivo di questo lavoro è ragionare sulla questione amianto, vicenda che negli ultimi anni sta interessando, soprattutto sotto l’aspetto sanitario e sociale, la comunità italiana e mondiale. L’amianto è un minerale reperibile a basso costo ed è noto per la sua capacità di resistere al calore e all’usura. Da ciò derivano i settori in cui è stato maggiormente impiegato, cioè l’industria del cemento-amianto, i cantieri navali, il comparto dei rotabili ferroviari. Il nesso inscindibile fra industrializzazione e sfruttamento intensivo dell’asbesto è il perno attorno cui ruota questo studio. Il problema amianto deriva dal fatto che si tratta di una sostanza cancerogena che provoca varie malattie, tra le quali le principali sono l’asbestosi, il mesotelioma pleurico e il carcinoma polmonare. La conoscenza della nocività e della pericolosità dell’asbesto risale già all’inizio del Novecento, mentre la certezza scientifica della sua cancerogenicità è stata attestata negli anni Sessanta. Nonostante ciò, la produzione di amianto sta proseguendo tuttora in varie parti del mondo e solo poche nazioni, fra cui l’Italia, ne hanno vietato l’impiego nelle attività produttive.