cm. 21 x 13,5, pp. 544, copertina rigida con sovraccoperta, in ottime condizioni.
Quest’opera può essere considerata il capolavoro di Burckhardt ed è alla base della discussione sul concetto del Rinascimento e sulle sue relazioni con il Medioevo. Liberato dai pregiudizi della superstizione, dal compromesso tra politica ed etica, tipico del “buio” Medioevo, l’uomo è capace infine di plasmare il mondo a propria immagine e somiglianza. Si afferma l’individualismo, nell’accezione più nobile del termine, e ciò porta al trionfo dell’arte e della scienza così come dell’economia. Il prodigio del Rinascimento fu forse proprio questo: di aver saputo liberare l’io senza farlo sconfinare nell’egoismo. Così, l’uomo rinascimentale è in grado di offrire il meglio di sé, proiettandosi in immagini altamente idealizzate, in forme mirabilmente armoniche. Il quadro che Burckhardt ha qui tracciato con inimitabile dottrina, rimane uno degli studi più affascinanti di quella stagione eroica, che si incarnò in Italia fra il Quattro e il Cinquecento.