cm. 24 x 16, pp. 224, brossura, in ottime condizioni.
Soltanto chi vive giorno per giorno nel tormentato mondo della pesca marittima professionale, può conoscere quanti e quali siano i problemi che ne ostacolano lo sviluppo. In questo complesso labirinto costituito da numerosi settori: quello politico, economico, scientifico, tecnico, didattico, imprenditoriale, sociale, non è stato possibile sino ad oggi ottenere un razionale sfruttamento delle risorse naturali marine e in particolare quelle prossime alla fascia costiera. Così, di giorno in giorno, le importazioni dell’estero dei prodotti ittici sono aumentate; le riserve proteiche di pesci, molluschi e crostacei diminuite, mal distribuite e sottoutilizzate; il pescatore italiano poi, è rimasto ancora ai primordi nella storia della pesca. C’è da chiedersi ora, il perché di tutto questo. Una prima risposta viene data dalla poca conoscenza di questa attività. In altri casi invece, il mancato coordinamento fra i settori trainanti sopra menzionati, in particolare tra le componenti scientifiche e quelle imprenditoriali che operano a terra e in mare. La terza risposta, forse la più grave e pressante è quella data da una normativa ancestrale, fatta oltre quaranta anni fa, durante il periodo bellico: quella del Codice della Navigazione. Questo lavoro, dunque, non vuole essere nient’altro che un’immagine istantanea di alcuni problemi, documenti e proposte che potrebbero servire nel contesto di una discussione comune al solo fine di consolidare gli obiettivi da raggiungere e le decisioni da prendere nell’immediato futuro.