cm. 21,5 x 15, pp. 504, brossura, sottolineature ed annotazioni a penna, per il resto in buone condizioni.
Questo lavoro nasce in un momento non facile della nostra vita universitaria ma nasce da un antico amore per la città di Venezia. La simbiosi quasi magica di insediamenti umani e di paesaggio lagunare, tanto che la storia sembra confondersi con la natura stessa del luogo, il senso di una continuità umana ininterrotta che si rinnova nella tradizione mi accolsero al primo approdo nella città lagunare nel 1962 e accompagnarono il mio apprendistato di storico. Attraverso le carte delle biblioteche e degli archivi si dipanava la cifra di una vicenda che nelle calli, nelle fondamenta, nei campi, nei rii e nei canali della città, giorno dopo giorno, potevo contemplare nella completezza del suo sviluppo e quasi dopo la sua conclusione, come se dal naufragio del tempo la città fosse emersa in una sua intangibile totalità, aprendo il segreto del suo presente all’amorosa perlustrazione della mia avventura, di uomo e di studioso. Attraverso la città, attraverso i miei maestri e i miei autori, venivo a contatto delle generazioni che si erano susseguite, lasciandoci il tesoro della loro esperienza, del loro lavoro, nella intuitiva evidenza di opere, fabbriche, iscrizioni, nella configurazione stessa dell’ambiente, di quel paesaggio di vaste superfici marine bordate dai lidi che evocano gli infinita spatia in cui Cassiodoro quasi profeticamente ambientava la vicenda storica dei Venetici, al centro delle loro rotte marine, la vicenda marinara e mercantile da cui nacque Venezia.
Questo lavoro nasce dunque da un amore che mi sembra cresciuto in una visione della vita, in un senso della vicenda umana; e rappresenta una prima approssimazione ad un progetto più ambizioso. Lungo la strada verso la realizzazione di questo progetto, ho avuto la fortuna di incontrare un collega di studi veneziani e latino orientali. Abbiamo deciso di affidare congiuntamente alla stampa i nostri lavori, che sotto profili diversi e con diversa sensibilità si ponevano di fronte al processo di formazione della città di Venezia, individuato per noi in maniera compiuta con la traslazione del corpo di San Marco.
Nella prima parte del mio lavoro ho rifuso, assumendo come base un saggio comparso nel 1976, alcuni miei lavori precedenti. Da questa operazione mi sembra scaturire con più evidenza l’unità concettuale e di prospettiva da cui erano nati quei lavori. La parte seconda è invece una realizzazione recente. Il progetto cui accennavo è di condurre la mia storia di Venezia fino al XII secolo, passando prima per la visitazione e l’edizione di alcune cronache, di alcuni documenti.
ANTONIO CARILE