Caratteristiche e condizioni:
cm. 24 x 16,5, pp. 142, copertina rigida, in ottime condizioni.
Contenuto:
La fine del sodalizio tra Carl Gustav Jung e Sigmund Freud, che si consuma negli anni Venti, è decisiva per l’intero mondo della psicoanalisi. Jung sviluppa abbastanza presto l’idea, confermata da tutte le discipline a cui si dedica, dalla filosofia alla storia dell’arte, secondo cui l’individuo è inserito in un fluire collettivo che condiziona pesantemente le fantasie, i simboli, gli atteggiamenti del singolo. Nei sogni troviamo le radici dell’umanità fuse insieme a segnali del nostro personale inconscio alle prese con la vita quotidiana. Quello che si apre di fronte a noi è un viaggio attraverso gli archetipi che la specie ha sviluppato nel corso dei millenni: il nostro sé si forma da queste matrici attraverso un processo di individuazione, in cui si possono addirittura udire echi dell’Oriente. Jung è stato il primo psicoanalista, infatti, a scardinare il criterio di causa-effetto e di spazio-tempo lineare per ricorrere a concetti come quello di simultaneità, alla ricerca di una visione più umanista e olistica della psiche umana.