cm. 21,5 x 15,5, pp. 1362, copertina rigida con sovraccoperta, in ottime condizioni.
La rivoluzione bolscevica 1917-1923 di Edward H. Carr costituisce senza dubbio il più importante contributo della storiografia occidentale a un’esauriente ricostruzione degli avvenimenti destinati a scuotere profondamente il mondo del nostro tempo. Elaborando una ricchissima documentazione originale di difficile accesso e in gran parte praticamente sconosciuta, lo storico inglese ricostruisce con rigore scientifico ed ampio respiro narrativo il complesso quadro di eventi che furono all’origine della Rivoluzione d’Ottobre. Dopo il successo iniziale, l’intervento straniero e la guerra civile, quelle drammatiche vicende si conclusero con la costruzione di una compagine statale socialista in uno dei paesi europei più arretrati nelle sue strutture economico-sociali. Sorretta da una precisa linea interpretativa, quest’opera, che resterà a lungo lo strumento essenziale per la comprensione di questo punto cruciale della storia contemporanea, ci restituisce nella sua affascinante vastità la serie di avvenimenti politici che dal primo affermarsi del partito bolscevico, attraverso lotte e crisi durissime, vide l’élite rivoluzionaria russa gettare le basi di una nuova società. Successivamente sono illustrate le vicende che, dal caos iniziale e dal periodo del «comunismo di guerra», giungono fino alla «nuova politica economica» e ai primi tentativi di pianificazione. Nella terza parte, la politica estera costituisce il tema fondamentale: i capi comunisti si trovarono infatti dinnanzi a problemi che nel linguaggio polemico dei nostri giorni potremmo sintetizzare nel dilemma: coesistenza o rivoluzione. La narrazione del Carr è dominata dalla figura creatrice di Lenin, che all’indomani della rivoluzione vittoriosa seppe imporsi «in tutta la sua statura di amministratore, di statista, di politico», affermandosi come «il costruttore della posizione e dell’autorità internazionale del suo paese».