cm. 22 x 14, pp. 410, copertina rigida, in ottime condizioni.
Sul finire di questo secolo molte tradizioni, ancora vive al suo inizio benché presentassero già segni di disfacimento, sembrano dissolversi nella ormai predominante concezione del tempo lineare e strumentale dove le feste stanno perdendo la funzione di ponti fra la dimensione atemporale e quella temporale, e sono ridotte, tranne in ambienti limitati, a comportamenti genericamente e talvolta tetramente festosi, o a semplici occasioni di vacanze – dal verbo vacare, essere vuoto, privo di impegni – e di compere affannose.
Forse siamo sulla soglia di una mutazione epocale. Se così fosse, non sarebbe del tutto inutile ripercorrere a futura memoria, come fece Macrobio al tramonto della religione e della civiltà romane, l’intreccio di feste che hanno formato il nostro popolo cercando di spiegarne le origini e i significati spesso appannati da interpretazioni fuorvianti.