cm. 18 x 12, pp. 378, brossura, sporadici segni a matita, in ottime condizioni.
La Rivoluzione francese determina la nascita dei partiti politici in Europa. In Italia la loro origine è rappresentata dai filoni ideologici sorti nei secoli XVIII e XIX: la massoneria, il neo-guelfismo, le tendenze federaliste, quelle socialiste; successivamente, il liberalismo cavouriano e il partito d’azione. Il libro incomincia con un’analisi di questi movimenti di opinioni. Poi esamina la struttura della Camera Subalpina e il suo progressivo ampliarsi fino a diventare il Parlamento nazionale. Si trovavano allora di fronte i due tradizionali partiti dell’Italia post-risorgimentale: la Destra «storica», che alternò alla soluzione di gravi problemi nazionali, come quello del pareggio del bilancio statale, una politica conservatrice che considera- va la monarchia come base dell’unità nazionale; e la Sinistra, salita al potere nel 1876, che raccoglieva i seguaci del partito d’azione, più fiduciosa nella iniziativa popolare. Dalle deviazioni e fratture dei due partiti sorgeranno altri movimenti, il cui peso politico si dimostrerà sempre più influente nella vita della Nazione: i socialisti, i democratici cristiani prima, poi i popolari, infine, nel nuovo secolo, i nazionalisti. Dopo un’attenta indagine sull’età giolittiana, l’autore si sofferma sul travaglio dei partiti nel periodo della neutralità e nel dopoguerra; tra loro emerge il fascismo, che si afferma sempre più prepotente. La sua ascesa al potere, la conquista dello Stato e la soppressione degli altri partiti: questi i temi conclusivi della trattazione. Franco Catalano ha studiato alla Scuola Normale di Pisa e si è laureato con Luigi Russo. È autore di parecchie pubblicazioni scientifiche. Dal 1954 è libero docente in Storia moderna. Ora insegna Storia contemporanea nell’Università di Milano.