Caratteristiche e condizioni:
cm. 28 x 21, pp. 168, brossura, in ottime condizioni.
Contenuto:
“Cavour è il regista politico del Risorgimento e della costruzione nazionale, è uno dei più grandi statisti europei del XIX secolo, è uno dei più importanti (se non il più importante) della storia italiana unitaria. Non ha mai goduto della popolarità di Garibaldi o del seguito ideale di Mazzini, tant’è che ancora oggi, nonostante batta il bicentenario della nascita, al grande piemontese è finora mancata l’attenzione meritata dal suo ingegno, dalla sua capacità strategica, dal suo spregiudicato coraggio.
«Idee chiare; cultura moderna, su base specialmente francese e inglese, ed esperienza di mondo; quel tanto di empirismo e sperimentalismo che da scioltezza all’azione di governo e, nel tempo stesso, maturate convinzioni, robusto tessuto di idee generali, interesse vivo anche a problemi fondamentali dello spirito» – come scrive Gioacchino Volpe nel suo libro Italia moderna 1815/1898 – dal suo posto di comando, lavorava a promuovere ogni attività e progresso civile ed economico, in modo da preparare il paese agli immancabili eventi.
Trieste, che già tre anni addietro aveva ricordato Garibaldi al Museo del Risorgimento e che nel Castello di San Giusto ospita gli appuntamenti con la grande storia, vuole invece onorare la memoria di Cavour con due ordini di iniziative.
Innanzitutto la mostra incentrata sull’esperto di economia, di trasporti, di reti di comunicazione, sul viaggiatore che conosceva l’Europa, un approccio originale d’altronde coerente al ruolo che l’emporio triestino esercitava durante l’800.
E poi gli approfondimenti, che si terranno in sala Bazlen a palazzo Gopcevich, e che verteranno sui principali nodi del pensiero e dell’azione cavouriana: nazione, libertà, rapporti con la Chiesa.
L’obiettivo di questa ampia ricognizione dedicata al Conte non si esaurisce nella pur doverosa riflessione biografico-politica: parlare di Cavour significa ripercorrere la vicenda risorgimentale, ripercorrere la vicenda risorgimentale significa affrontare il decisivo momento genetico della nazione italiana, certo con relative criticità e carenze, ma anche con energie, slanci, intelligenze, che proprio quella fase storica seppe suscitare.”