cm. 30,5 x 21,5, pp. 800, copertina rigida con sovraccoperta, in ottime condizioni.
Con questa mostra Palazzo Grassi prosegue nella sua, ormai affermata, vocazione di sposare la visualità degli oggetti con lo studio di una civiltà, uno studio che va dalla ricognizione dei luoghi e, in essi, nel ritrovamento dei reperti, a una comprensione delle epoche e differenze che, pur nell’ambito di una fondamentalmente comune origine pur sono esistite, fino al tentativo dell’individuazione dei loro movimenti e delle loro società.
Palazzo Grassi ha voluto questa mostra non per fare una semplice esibizione ma per offrire un momento di pensiero. Gli specialisti che abbiamo chiamato a collaborare, e che con entusiasmo e disinteresse banno collaborato, hanno trovato nella nostra iniziativa l’occasione per una rivisitazione di ipotesi e di tesi. Ma anche il pubblico al quale noi ci rivolgiamo è sollecitato a partecipare. La nostra finalità e non di vedere nelle nostre sale una folla attratta dal nuovo, ma una folla attenta e compresa nella lettura del messaggio che noi vogliamo offrire e che in realtà è il messaggio dei Celti.
“I Celti. prima Europa”, abbiamo voluto intitolare la mostra, e questa “prima Europa” e ciò che noi crediamo sia il punto distintivo della mostra: un omaggio, insieme, a questa nuova Europa che non potrà sorgere se non avrà piena coscienza di una sua unità e che, indietro nei secoli, approda, si, da un lato, alla civiltà romana e a quella cristiana, ma anche a quella di questi popoli che all’Europa banno lasciato un eredità che non può essere da nessuno ignorata.