cm. 29,5 x 21, pp. 512, brossura, in ottime condizioni.
Quando Palazzo Grassi mi ha affidato la responsabilità di organizzare una mostra archeologica di respiro internazionale, il progetto faceva parte della tradizione delle grandi esposizioni dedicate alle civiltà scomparse: i Celti, i Maya, i Fenici, gli Etruschi. Ciononostante mi è sembrato impensabile presentare a Venezia “gli Egizi”. L’argomento era troppo vasto. Rispetto ad altri popoli del passato, la civiltà egizia è caratterizzata da una longevità straordinaria: tre millenni segnati da una ricchezza e da una complessità eccezionali. Occorreva quindi scegliere un periodo o un tema preciso, possibilmente originale. Da una ventina di anni a questa parte la valle del Nilo è stata oggetto di molte mostre, immancabilmente coronate da un grande successo. Questi eventi espositivi sono sempre stati concepiti secondo una prospettiva storica (un periodo, un re, una capitale) o intorno a un tema specifico (la religione, i culti funerari, la vita quotidiana). Per illustrare meglio questa civiltà leggendaria ho pensato a un filo conduttore nuovo: il faraone, il “re divino dalle molteplici sembianze”, la cui funzione e la cui personalità dominano l’intera storia dell’Egitto. Il tema era tanto più attuale in virtù delle recenti ricerche che facevano il punto su molti aspetti della regalità faraonica.
Nulla – a mio parere – è più emblematico della figura del faraone. L’antico Egitto gli deve una stabilità eccezionale e le sue peculiarità culturali. Nato nel terzo millennio a.C. il paese dei faraoni risulta essere la più antica istituzione statale dell’umanità, guidata da un monarca che regnava incontrastato su un immenso territorio unificato. Aspro era il contrasto che lo opponeva ai suoi contemporanei del Medio Oriente e dell’Africa, dove le città stato e i principati si alternavano ad aggregazioni di tipo tribale. Oggi la natura del potere è oggetto di studi approfonditi: sociologi politologi e antropologi hanno affiancato gli egittologi per esaminare una documentazione nutrita che mette a fuoco gli aspetti del potere faraonico il suo ruolo essenziale nel pensiero egizio, che poneva l’uomo nel grande cammino dell’universo.