cm. 23,5 x 17, pp. 96, brossura, in ottime condizioni.
Nella villa neoclassica donata nel 1947 alla città di Trieste da Anna Sartorio lo spazio della biblioteca è notevole e basterebbe a far capire il valore della cultura per questa famiglia di imprenditori arrivati a fine 700 da Sanremo tre ampie sale affacciate sul giardino custodiscono in cinque bellissime librerie (due delle quali provenienti da Villa Murat, parte dell’arredamento di Elisa Baciocchi, sorella di Napoleone), circa seimila volumi, raccolti nella massima parte da Giovanni Guglielmo Sartorio (1789-1871), personaggio centrale di questa saga familiare. Le sue Memorie biografiche pubblicate nel 1863 sono illuminanti: «Sino dalla mia gioventù avean i libri per me un irresistibile allettamento, e tutt’i miei risparmi se ne ivano dal libraio; così mi riuscì di comporre gradatamente una discreta biblioteca». Già i contemporanei riconoscevano il valore della biblioteca Sartorio, di cui il proprietario aveva compilato i cataloghi, e anche per questo conservata con cura dagli eredi e ritenuta fondamentale nella donazione finalizzata a costituire il Museo Sartorio.