cm. 26 x 21, pp. 166, brossura, in ottime condizioni.
Il tesoro di lettere, fotografie, libri, oggetti, effetti personali, che trovava posto fino a qualche anno fa nelle case di Giorgio Strehler, a Milano e Lugano, è stato donato a Trieste dalle due eredi, Andrea Jonasson e Mara Bugni nel 2005. Rappresenta un patrimonio straordinario, che permette di avvicinare l’artista da una prospettiva nuova. Uno Strehler privato, confidenziale, per certi tratti addirittura intimo, si svela nei biglietti rinvenuti tra i volumi, nelle lettere inviate e ricevute, negli oggetti conservati e a lui più cari: dal violino della madre, eccellente musicista, al telegramma che annuncia la morte di Brecht, alle fotografie personali. Una mostra allestita a Palazzo Gopcevich, in occasione del decennale della morte, ha dato rilievo e pubblico accesso a quel patrimonio. Questo libro ne conserva la traccia e attraverso numerosi interventi ricostruisce il carattere, gli affetti, le passioni di un maestro della scena e della cultura del Novecento europeo.